CAIRANO AREE ARCHEOLOGICHE

Resti del castello
Pochissimi resti del castello, costruito in epoca longobarda, si possono ancora vedere intorno alla cima del monte. Il castello è stato distrutto dal tempo, da eventi sismici e dall’abbandono.

Resti dell’Età arcaica
In località Serra, fino a qualche anno fa erano visibili tracce delle strutture murarie riferibili al nucleo abitato di Carissanum dell’età arcaica. Come indicato altrove, le tombe scoperte dagli scavi archeologici del secolo scorso non sono più visibili. Reperti ritrovati in questi scavi si trovano nei musei di Avellino, Battipaglia e Salerno.

Naturalmente, in queste tombe sono stati trovati anche scheletri umani che ora sono conservati nel Museo Nazionale di Antropologia dell’Università di Firenze. Spesso, scheletri umani antichi sono esaminati e studiati per conoscere lo stato di salute della gente, a quali atti violenti erano stati soggetti, le loro attività, tipi e varietà dei cibi che mangiavano, lo stato economico in cui vivevano, ecc. Anche alcuni scheletri di Cairano, insieme ad altri ritrovati in diverse parti d’Italia, hanno fatto parte di almeno uno di questi studi.

Rovine del sisma del 1980, del tempo e dell’emigrazione
Quasi tutte le case del paese furono danneggiate o completamente distrutte dal sisma del 1980 e non tutte sono state ricostruite, specialmente nel borgo Castello, perché la zona è considerata sismica. Molte di quelle ricostruite non hanno mantenuto l’architettura originale, ma hanno incorporato i portali originali di pietra o di marmo.

La grande emigrazione dell’ultimo dopoguerra, ed il tempo, hanno causato l’abbandono quasi completo delle grotte e pagliere di Cairano, che oggi sono in rovina. Queste si trovano a nord-nordest dell’abitato lungo la strada delle Grotte. Le grotte, generalmente a monte della strada, scavate chissà quando e rifinite con muri frontali e porte, erano adibite a cantine. Le pagliere, a valle della strada e certamente più recenti delle grotte, erano magazzini della paglia usata dai forni del paese. Una volta c’erano fino a sei forni a paglia. Ora i forni a paglia non esistono più, ma c’è Il Fornaio Ecologico, un moderno ed efficiente forno elettrico.

Chi visita per la prima volta la strada delle Grotte la trova bella, interessante ed anche misteriosa. L’emigrante cairanese che, invece, la rivede dopo tanti anni è preso da una grande nostalgia. Con la sua fantasia, vede il via vai di una volta di muli ed asini carichi di uva appena raccolta, sente ancora il profumo del mosto che sta fermentando, e ricorda quando, ragazzo, saltava con gli amici nella paglia appena scaricata nelle pagliere per ammassarla!