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“Leggere vuol dire che tu esci dalla tua visione del mondo ed entri in un’altra visione del mondo”

Immergersi tra le pagine di un libro è un momento unico. Ogni luogo è ideale per leggere, anche Cairano, merita di diritto un posto nella nostra lista dei luoghi ideali in cui dedicarsi alla lettura. Qui, infatti, possiamo staccare la mente dai pensieri di tutti i giorni, inoltre, possiamo godere del rumore del silenzio che accompagna la nostra lettura, rendendo il momento incredibilmente rilassante.

A leggere la vita di Giulio Verne, si può rimanere, delusi. Da uno scrittore che ha raccontato tante avventure, ci si potrebbe aspettare chissà che cosa. E invece scopriamo che Verne condusse un’esistenza tranquilla e sedentaria, ad Armiens con solo qualche viaggio in mare, o in America, o in Italia. E allora, ci si domanda dove possa aver preso tutto il materiale che ha nesso nei suoi libri. Verne prese tutto dalla sua fantasia, basandosi su ciò che aveva letto di geografia, di scienza e di viaggi; eppure le sue opere contengono spesso l’anticipazione di viaggi di scoperte che sono state poi effettivamente fatte. È questo l’aspetto più stupefacente della sua fantasia. Verne riuscì davvero a prevedere invenzioni e congegni che ai suoi tempi erano avventuristici, ma che noi oggi consideriamo una realtà. Mi ricordo il suo Cinque settimane in un pallone, nel quale tre uomini tentano l’esplorazione dell’africa su un aerostato e vivono tutta una serie di avventure che ni sono rimaste impresse per l’entusiasmo scientifico con cui vengono descritte.

Questa è una delle caratteristiche dello scrittore. La fede che gli ebbe nell’intelligenza umana e quindi nella scienza. Egli vide nel pallone uno dei mezzi più importanti per il futuro della scienza, soprattutto un mezzo per tentare l’esplorazione delle terre più sconosciute e irraggiungibili. Ma la sua immaginazione andò ben oltre con il romanzo Dalla Terra alla Luna, in cui egli anticipò alcuni elementi degli odierni voli interplanetari. Si tratta del tentativo di lanciare una specie di grosso proiettile verso la luna. Alcuni particolari di questo romanzo ricordano singolarmente gli attuali lanci spaziali, testimoniando lo scrupolo e l’inventiva con cui verne studiò la scienza del suo tempo. Nel Giro del mondo in 80 giorni vediamo un singolare personaggio che è preso dall’ansia, tutta moderna, di battere un primato spaziale e temporale. Ma il romanzo che mi è rimasto più impresso è stato Ventimila leghe sotto i mari, nel quale è precorsa l’invenzione del sottomarino e dei viaggi subacquei. Qui la fantasia dello scrittore si è completamente rivelata: la descrizione del mondo marino e dei modernissimi congegni del battello è fatta, oltre che con rigore scientifico, anche con una grande capacità poetica. Campeggia nel romanzo la figura affascinante del Capitan Nemo, un grand’uomo prigioniero del proprio desiderio di vendetta. Per questi duplici pregi, i libri di Giulio Verne mi sono rimasti impressi, anche a distanza di tanti anni.