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Di qualunque località si tratti, al mare, in montagna, ai laghi o in campagna, la caratteristica dei centri minori, una volta finita la stagione, è il senso di vuoto e di malinconia che danno. Noi ce li ricordavamo affollati, pieni di voci, di rumori, pervasi dall’atmosfera magica delle vacanze, e adesso li ritroviamo desolati, con le strade semi deserte. Ci si stringe il cuore al pensiero della vita che devono condurvi gli abitanti, di ciò che essi devono provare percorrendo le vie deserte. Forse però si tratta di nostre impressioni; in fondo, il periodo delle vacanze snatura il vero volto di questi paesi, gli conferisce un’atmosfera irreale che essi non hanno mai avuto e che proprio noi, con la nostra presenza di estranei, gli abbiamo dato. Forse gli abitanti stanno meglio adesso, possono riposarsi e godere finalmente il loro paese. E se in altre parti si è registrato un calo di vacanzieri, quest’anno a Cairano, un piccolo centro dell’Alta Irpinia, le presenze sono notevolmente aumentate, grazie forse, anche alla crisi delle città o località più famose, che sembrano così cedere il passo ai centri minori. Poi parliamoci chiaro anche i centri minori sono degni di essere visitati (magari anche abitati) per tradizioni, culture e molto spesso storie e bellezze architettoniche. E a proposito di abitare i centri minori, in questi giorni in una magica e seducente atmosfera dell’Abbazia del Goleto, a Sant’Angelo dei Lombardi, si è tenuto un convegno-dibattito dal tema “sviluppo sostenibile e centri minori”, al quale io ho partecipato. Per me è stato così bello e così inconsueto che parlarne mi rallegra, assai di più di quanto mi frena il naturale imbarazzo di uscire dai miei campicelli della mia competenza professionale. Comunque, ciò che di questo convegno mi preme di più mettere in rilievo, al di là dell’affascinante densità della serata, è stata la semplicità degli interventi.  A cominciare dal moderatore e regista (della “chiacchierata tra amici”) architetto Angelo Verderosa, a Giancarlo Allen segretario dell’ANAB, (nativo di Bergamo ma per lavoro stabilitosi ormai da anni a Milano) che ha aperto il dibattito,  poi tutti gli altri:

Siegfried Camana  presidente ANAB,    

Marcello Parisi ingegnere_ Catania,

Giovanni Dal Cin architetto _ Varese,

Alessandro Boano architetto _ Asti,

Marco Moro caporedattore “Edizione Ambiente” _ Milano,

Michele Forte _ sindaco di S.Angelo dei Lombardi,

Federico Verderosa _ architetto _ VZL +,

Franco Archidiacono _ architetto _ Accanto srl,

Gianni Fiorentino _ esperto sviluppo locale,

Enzo Luongo _ ingegnere, IIS Maffucci Calitri

Dario Bavaro _ esperto comunicazione integrata,

M.Antonietta Sbordone _ SUN Napoli, redattrice Interni,

Paolo Maria Barducci _ rettore Abbazia del Goleto.

Se volete sapere tutto su questo “convegno” vi consiglio di visitare:

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/20/ma-allora-perche-si-vende-casa-e-si-va-via/

le impressioni di elisa forte (resoconto dettagliato)
http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/23/post-convegno-al-goleto-2-impressioni-di-elisa-forte/

approfondimento (giovani e agricoltura)
http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/23/post-convegno-al-goleto-1-lagricoltura/

quello che volevo dire (Enzo Luongo)
http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/23/armonie-al-parco-dopo-il-goleto/

il giorno dopo (franco Arminio)
http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/08/22/il-giorno-dopo/